Il Talmud |
Oltre alla Bibbia ebraica (l'Antico Testamento dei cristiani), gli ebrei hanno un'opera voluminosa, che considerano di importanza capitale, il "Talmud". Questo libro è per il giudaismo il veicolo della tradizione orale. Parecchi cristiani ne conoscono l'esistenza, ma ne ignorano il contenuto, il significato e soprattutto il posto che occupa nel giudaismo.
Torah scritta e Torah orale
La Torah comprende due parti:
- i primi cinque libri della Bibbia, cioè il Pentateuco, che costituiscono la Torah scritta;
- la Torah orale che ha dato origine al Talmud.
Secondo la tradizione ebraica la Torah scritta non può essere applicata senza la Torah orale.
Per esempio:
"Tu ammazzerai il bestiame grande e piccolo nel modo che io ti ho prescritto" (Deuteronomio 12, 21).
Ora in nessun punto del Pentateuco si trova questa prescrizione. Si è dunque costretti ad ammettere l'esistenza di una Torah orale a fianco di quella scritta.
Così, fin dai tempi di Mosè, Torah scritta e Torah orale hanno la stessa autorità per l'ebraismo.
La trasmissione della Torah orale
Nel 587 a.C., il tempio di Salomone viene distrutto e il popolo ebraico deportato in Babilonia. Allora fu necessario precisare in che modo mantenere una vita ebraica in terra d'esilio e in mancanza del santuario di Gerusalemme. Questa è stata l'opera degli scribi (Sopherim), fondatori della sinagoga, interpreti della Torah scritta e maestri della Torah orale.
Dopo il ritorno da Babilonia, i tre ultimi profeti (Ageo, Zaccaria e Malachia), lo scriba Esdra, poi "gli uomini della Grande Sinagoga" assicurarono la trasmissione della tradizione orale, che passa successivamente attraverso i farisei e le loro grandi scuole ("Jeshivoth").
I maestri del Talmud sono i farisei.
La formazione del Talmud
Presto, di fronte a situazioni nuove e a divergenze di scuola, fu necessario ricavare dalla Torah, scritta e orale, le decisioni pratiche. Questa fu opera dei rabbini e specialmente dei 71 membri del Sinedrio.
Più tardi le persecuzioni e la necessità di tener conto della distruzione del secondo Tempio (70 d.C.) e della diaspora ebraica, indussero rabbi Aqivah e poi rabbi Meir a raccogliere e a classificare gli appunti dei loro allievi. All'inizio del III secolo, rabbi Jehudah, soprannominato il Santo, li ordinò in 63 trattati, raggruppati in sei ordini, il cui insieme costituisce la "Mishnah" ("Insegnamento da ripetere"), compendio della Torah orale e destinato a essere imparato a memoria. La "Mishnah" è scritta in ebraico, benché l'aramaico già a quell'epoca fosse la lingua corrente anche in Palestina.
Col passare degli anni divenne evidente che il testo della Mishnah era troppo conciso. Furono allora messi per iscritto i commenti e le discussioni originati dalla Mishnah: questa è la "Ghemarà" ("Complemento"). L'insieme della Mishnah e della Ghemarà costituisce il "Talmud" ("Studio").
Abbiamo due differenti Talmud:
il Talmud Palestinese odi Gerusalemme, terminato verso la fine del IV secolo, e il Talmud Babilonese, concluso alla fine del V secolo e destinato piuttosto agli ebrei della diaspora. lì Talmud Babilonese, la cui Ghemarà è scritta in aramaico e che fu compilato inizialmente da rav Ashì e terminato da Rabina, ambedue capi della famosa jeshivah di Sura, è molto più lungo di quello di Gerusalemme.
I Maestri del Talmud e il loro insegnamento
Maestri della Mishnah sono chiamati "Tannaim" ("Insegnanti"). Quelli della Ghemarà accettarono soltanto il titolo di "Amoraim" ("Interpreti"). Quanto a coloro che redassero il testo definitivo, essi si considerarono modestamente come "Saboraim" ("Opinanti"). Molti di questi illustri rabbini esercitavano il mestiere di artigiano.
Il messaggio del Talmud si presenta in due forme:
quella della "Halakhah" ("Via da seguire") che riguarda le prescrizioni legali, e quella della "Aggadah" (<>Racconto"), consistente in racconti immaginosi e in parabole che spesso ricordano i Vangeli. L'insieme costituisce una vera enciclopedia delle conoscenze dell'epoca (matematica, medicina, astronomia ecc.).
Il Talmud ha autorità per tutte le generazioni. Anzi oggi vi è un vero risveglio di studi talmudici.
In ogni epoca i quesiti posti al Talmud hanno permesso di applicano tenendo conto dei nuovi dati scientifici, economici, sociali. Così viene garantita la continuità della tradizione vivente, da Mosè ai giorni nostri.
Il Talmud ricchezza sconosciuta
Nel Medioevo le comunità ebraiche sono esposte a vessazioni, persecuzioni e sfruttamento economico.
Mal conosciuto negli ambienti cristiani, il Talmud è diventato ben presto il bersaglio preferito. A Parigi, nel 1240, è istruita una parodia di processo, cui segue il rogo solenne di 24 carri di copie del Talmud, sequestrate agli ebrei. Da quel momento, e per secoli, il Talmud è vietato in molti luoghi.
Nell'opinione pubblica, questa condanna ha come effetto la diffidenza: si è convinti che il Talmud contiene "cose malvagie, contro ogni ragione e diritto", cose che gli ebrei utilizzano per trarne "malefici". Gli autori antisemiti sfrutteranno questo tema fino ai nostri giorni. Anche i filosofi del XVI Il secolo, che pure reclamavano l'emancipazione degli ebrei, consideravano il Talmud una raccolta di "leggi ridicole". Ignoranza e diffidenza che non sono ancora scomparse.
I cristiani sono responsabili in gran parte, della sopravvivenza di tale mentalità. Per cambiarla, bisogna conoscere i libri fondamentali del giudaismo e trasformare in sincero interesse l'ignoranza e la diffidenza.
I cristiani impegnati in tale compito si renderanno conto che la fedeltà alla Rivelazione costituisce la trama stessa del Talmud.
Prima serie: Quello che tutti i Cristiani debbono sapere del Giudaismo: