Sono X-Files miei!

(ossia: come io vedo gli X-Files)


Che cos'è X-Files? Una serie televisiva, direte voi, una delle tante serie televisive che l'America (e perché no, anche l'Italia, o l'Austria, visto il recente successo di Rex!) ci propinano. Ed essere appassionati di televisione al punto da realizzare siti web, scambiarsi gadget o iscriversi ad un fan club è un segno di disturbi mentali simili a quelli che in genere dimostrano i trekker (storia vecchia, questa, vero?)
Ma... fermi lì: questa introduzione non vuole né difendere ad oltranza la televisione scagliandosi contro i presunti "acculturati" che leggono solo libri, guardano solo film impegnati e rigettano in blocco tutto quello che ci propone l'"effimero mercato capitalistico", né insultare i trekker o comunque tutti quelli che coltivano un hobby incentrato su un qualcosa che è nato dalla televisione, e sembrano immergersi in esso fino all'esagerazione.

Facendo un po' mente locale a come io mi sono avvicinato a X-Files... bè, inizialmente il problema era che di domenica sera non sono mai a casa e difficilmente mi ricordo di programmare il videoregistratore, quindi la prima difficoltà era di entrare in contatto con Fox & c. Nel mentre il successo e le voci su X-Files andavano aumentando e un pizzico di curiosità cominciava a punzecchiarmi, anche perché sono sempre stato un appassionato di fantascienza e le voci parlavano di X-Files come "telefilm che vuol convincerci che gli UFO esistono".
Ma fu proprio quest'ultima nota, unita al fatto che mi ero appena iscritto al club di Star Trek, ad allontanarmi nuovamente dai files. Tra i trekker, infatti, incontrai due teorie piuttosto superficiali (o perlomeno questa fu l'idea che me ne feci):

  • a molti piaceva tantissimo X-Files, ma come questo anche Galactica piuttosto che i cartoni animati giapponesi. Ciò mi fece inorridire, anche se riconosco che de gustibus... e soprattutto che le idee degli altri vanno in ogni caso rispettate;
  • in secondo luogo, era diffusa l'idea che tra i "comuni" telespettatori X-Files avesse in breve tempo superato Star Trek, pur esistendo solo da due o tre anni: e questo era dovuto solo ed esclusivamente a un complotto (non c'è bisogno che vi dica di tenere a mente questa parola!) delle reti televisive italiane, che snobbavano ST a favore di altro. Mentre invece, dicevano a buon diritto i trekker, non c'è confronto: le storie di Star Trek sono migliori, i fondamenti scientifici sono superiori, degli ideali manco a parlarne.
    Questa opinione era ovviamente del tutto (del tutto?) preconcetta e drastica, ma ci volle ancora qualche tempo prima che io mi sedessi davanti alla televisione a vedere un X-File, cercando di togliermi dalla testa l'idea che questo settore dell'FBI servisse solo a vendere gadget ai polli e a far arricchire i negozianti e le case editrici (ogni riferimento è puramente casuale).

    I want to believe

    Attirai così le ire della mia ragazza (ragazza?) e incominciai a guardare le avventure di Gillian et al. La prima sensazione rafforzò esattamente l'idea che mi ero fatto quando volevo difendere a tutti i costi ST: il rapporto tra i due protagonisti è banale e limitato, le storie sono abbastanza originali ma in genere non convincono affatto perché non ci sono spiegazioni credibili o perché davvero troppo assurde, i fondamenti scientifici che tutti sbandierano per innalzare il livello della serie sono spesso ridicoli e comunque molto limitati (in genere Scully, la "dottoressa" del duo, spende appena 60 secondi per tirare in ballo una più o meno plausibile teoria scientifica che dovrebbe dare valore all'intero episodio). In breve, televisione banale ed inutile, come al solito, e viva Star Trek che è l'unico a fornirci una visione positiva e completa della vita e del mondo. Amen.

    Però, poi, dal momento che forse Fox e Dana non sono scienziati ma io sì (nel senso di "colui che usa il metodo scientifico"), ho voluto dare loro un'altra possibilità e ho cominciato a programmare il videoregistratore tutte le domeniche sere, e ho anche affittato altre videocassette. In fondo, che c'è di male? Fox è simpatico, dà spesso contro ai suoi capi (e questa è sempre stata la mia passione!), è appassionato di eventi strani ed ama cercare per questi una spiegazione, di qualunque natura essa sia; e Dana è carina, decisa in quello che dice e pensa, ma dolcissima di carattere e nel volto .
    E così, è successo che mi sono appassionato ad X-Files!
    E via, lo scoglio è stato superato: da quest'anno ho cercato di guardare tutti gli episodi che venivano trasmessi in TV, alcuni mi sono piaciuti molto, altri un po' meno ma nella mia mente è entrata l'idea che X-Files non è affatto male. Non so se mi iscriverò ad un club, né se comprerò libri o videocassette come con ST, ma adesso posso dire che mi piace.

    Il complotto

    E quindi, mi sono posto il problema di perché mi piace e perché piace alla gente. Qui, secondo me, viene il bello!
    Gli alieni, il complotto, l'ignoto...
    Gli alieni, già... Bè, gli alieni esistono per forza, altrimenti sarebbe un bello spreco di spazio, come disse Jodie Foster... E il complotto, anzi i complotti, dunque... gli americani hanno Roswell, poi Kennedy, Martin Luther King e perché no, John Lennon e magari Elvis Presley, ma noi in Italia abbiamo Ustica e le stragi, Moro, il monopolio della Telecom (almeno fino a qualche anno fa) oppure il cartello delle assicurazioni che tengono alti i prezzi con una finta concorrenza, e magari anche la Juve che come dicono tutti i non juventini vince solo perché "c'ha i soldi".
    E quindi è chiaro che un telefilm che parla di complotto è naturalmente predisposto per fare leva su una sensazione comune di tutti, in particolare uno come me che spesso vede "uomini che fumano" dietro le prime apparenze dei fatti, pubblici e privati. Sono, dunque, e siamo tutti diffidenti? Abbiamo la convinzione di essere spiati dagli alieni, dal governo?

    Trust no one

    Probabilmente tutto questo è l'equivalente del guardare Star Trek solo perché ti fa vedere gli alieni buoni e un magico futuro dove tutti gli umani lavorano insieme senza distinzioni né pregiudizi. Con molta retorica, si può concludere dicendo che l'ideale sta nel mezzo, ossia appassionarsi senza esagerare.
    Ma era mia intenzione arrivare ad una conclusione leggermente più profonda... Perché fa così presa parlare di complotto, di persone misteriose che sulle nostre teste decidono del futuro del mondo tenendo nascoste alla gente comune verità fondamentali?

    'a cometa di Halley... è 'na trovata pubblicitaria!, disse il mitico Corrado Guzzanti nei panni del dottor Livore, e se giri un po' internet trovi facilmente documenti a favore della teoria del complotto: i giapponesi hanno in casa, già pronte, tecnologie favolose che però ci daranno con il contagocce per non sprecare i proventi che ancora possono ottenere smerciandoci la paccottiglia di oggi, l'automobile ad acqua esiste già, però i petrolieri non permettono che venga prodotta (Beppe Grillo docet, e io sono con lui), sulla luna non ci siamo mai andati ma quel film l'hanno girato in un canyon da qualche parte sulla Terra... La cura del cancro e dell'AIDS esiste già, ma non conviene alle multinazionali farmaceutiche metterla in commercio... Molte di queste cose si possono leggere anche in libreria: anche se, direte voi, in libreria si trova anche Il libro nero del comunismo!

    Io sono convinto che molti eventi ci vengono tenuti nascosti o parzialmente mascherati, dal potere, dalla chiesa o da chissacchì: e poi, non è affascinante pensare che Gesù era forse un alieno venuto a portare la pace tra i selvaggi di 2000 anni fa (vedi SPQR)?
    Probabilmente certe verità vanno al di fuori della portata della gente comune e quindi fanno bene i vari uomini che fumano ad organizzare in proprio il destino del mondo senza lasciarlo in mano alla gente che potrebbe fare dei casini pazzeschi: inutile dire che tutto questo è molto ipocrita, antidemocratico ed anche criminale. Ma potrebbe avere una sua logica.
    Quello che però non riesco a mandare giù è il sentimento, direi tipicamente umano (qualcuno direbbe italiano), secondo cui "qualcun altro è colpevole" dei mali dell'umanità. Qualcun altro, e non io, non la mia famiglia, non i miei amici, non la mia città, non la mia nazione e così via... Preparatevi: sto per fare un altro botto di retorica!
    Se ognuno si prendesse le proprie responsabilità, se ognuno trattasse gli altri come vuole essere trattato, se...
    Molti di questi "se" scaturivano già da Star Trek, e io aggiungerei che scaturivano già dalle basi della religione cattolica... Anzi, no, tirare in ballo un'etichetta religiosa sarebbe sbagliato ed egoista: scaturivano dalle basi di un logico vivere bene insieme, "che trae giovamento dalle reciproche differenze", ecc...
    Che poi gli uomini non l'abbiano mai fatto, è un altro discorso...
    Che si debba arrivare al punto che una o più serie televisive diffondano i valori che avrebbero dovuto insegnarci la chiesa o la filosofia in 2000+ anni, può essere assurdo... ma è meglio tardi che mai.

    Io mi domando però perché tutti noi siamo naturalmente portati a credere che Di Bella ha trovato la cura contro il cancro, lottando contro le multinazionali che vogliono boicottarlo.
    Se stiamo ai fatti, vediamo semplicemente un gruppo di persone dotate di pochi mezzi ma di grande convinzione, forse pure troppa, organizzati abbastanza male, che va in giro per TV e affini a dire che loro hanno la cura contro il cancro e che le multinazionali/il ministro/chi ha i soldi li vogliono affossare perché vogliono continuare a lucrare sulla chiemioterapia; e dall'altra parte ci sono biologi, professori, esperti, industrie che rappresentano lo stato dell'arte della medicina, che con ingenti investimenti di soldi anche nostri affermano che il cancro è tuttora incurabile e che la medicina ce la sta mettendo tutta.
    Voglio precisare, caso mai non fosse ovvio, che io e i miei soci ci identifichiamo pienamente nel team di Di Bella, perché spessissimo una piccola ditta di persone ben motivate (e intelligenti!) può fare molto di più di una grande ditta dove ci si diverte a fare convegni e ad andare in giro ben vestiti a parlare di se stessi. E poi, il complotto esiste di sicuro!

    The truth is out there

    Quello che non capisco è perché allora tutti diamo i nostri soldi, il nostro tempo, la nostra vita ad un sistema che produce complotti, multinazionali ecc. che poi strumentalizzano la nostra esistenza. Se siamo convinti che un piccolo ricercatore può fare quello che i grandi non sanno o non vogliono fare, allora perché la massima aspirazione di tutti è entrare in una grande fabbrica o ente ed avere un posto fisso senza responsabilità se non quella di timbrare il cartellino? Perché non si fa una rivoluzione oppure, più concretamente e logicamente, non si prova tutti ad andare nella direzione del benessere globale?


    Comunque, X-Files è un bel telefilm. Fa anche riflettere. Il commissario Rex non c'è riuscito. Per ora!



  • Un grazie a Monica e Sabrina di Incognita X che hanno fatto una simpatica presentazione di X-Files alla Acquicon 98.

    Dario Greggio


    Ultimo aggiornamento
    13/6/2005


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