1958
Explorer
1
L'Explorer 1 fu il primo velivolo spaziale lanciato con successo
dagli Stati Uniti d'America. Lanciato il 31 Gennaio 1958 con un
razzo vettore Jupiter-c, l'explorer 1 portava con se strumenti
per lo studio dei raggi cosmici, delle micrometeore, e per
monitorare la temperatura esterna del satellite. Il veicolo di
lancio Jupiter-c consisteva di quattro stadi propulsivi. Il primo
stadio era un miglioramento del razzo a propellente liquido
Redstone. Il secondo, il terzo e il quarto stadio consistevano,
rispettivamente, di undici, di tre, e di un motore
"Sergeant". Il satellite si trovava nel quarto stadio
del Jupiter-c. Era un oggetto lungo 2.03 metri e di 0.152 m di
diametro. Quattro antenne a staffe furono montate simmetricamente
nella sezione di mezzo .
L'Explorer 1 fu il primo veicolo spaziale a scoprire una zona di
radiazioni intrappolate in modo duraturo nella magnetosfera
terrestre, definita come Fascia di Van Allen (dovuto al
principale artefice degli esperimenti sui raggi cosmici
dell'Explorer 1, James A. Van Allen). Le missioni successive (sia
della serie Explorer che Pioneer) furono attuate per aumentare la
conoscenza di queste zone di radiazioni, che divennero in seguito
i capisaldi dei moderni studi magnetosferici.
Vanguard
1
Il primo della serie Vanguard fu un piccolo satellite da orbita
terrestre disegnato per testare le capacita' di lancio di un
razzo a tre stadi e gli effetti dell'ambiente su un satellite e
sui suoi sistemi nell'orbita terrestre. Fu anche usato per
ottenere misurazioni geodetiche tramite l'analisi dell'orbita.
Originariamente fu stimato che la sua orbita doveva durare per
2000 anni, ma fu, poi, scoperto che la pressione delle radiazioni
durante gli alti livelli di attività solare aveva prodotto delle
perturbazioni significative nell'altitudine del satellite che
causò una forte diminuzione del suo tempo di vita che si ridusse
a soli 240 anni. Le batterie terminarono nel giugno del 1958.
Pioneer1
Il Pioneer 1, fu la seconda e la più importante delle tre sonde
del progetto "Able", aveva come obiettivo lo studio
delle radiazioni ionizzate, i raggi cosmici, i campi magnetici, e
le micrometeore nelle vicinanze della terra e nell'orbita lunare.
Con sé trasportava uno scanner televisivo per fotografare la
superficie della luna. Il viaggio avrebbe portato dopo 5 giorni
dal lancio all'entrata della sonda nell'orbita lunare, ma a causa
di un mal funzionamento in fase di lancio, la sonda rientrò
nell'atmosfera terrestre il 13 ottobre, dopo aver riportato solo
poche informazioni scientifiche.
Pioneer2
Il Pioneer 2 fu uno dei tre veicoli spaziali costruiti per
sondare la luna e l'orbita del satellite usando un sistema di
scanning televisivo e di un invertitore di dimensioni. A causa
della mancata accensione di uno dei razzi, poco dopo il lancio,
fece ricadere la sonda a terra che, comunque, aveva stabilito il
record della massima altitudine mai raggiunta, arrivando a 963
miglia di altezza.
Pioneer
3
Come i suoi predecessori anche il Pioneer 3, costruito
dall'esercito degli Stati uniti e non dalla NASA, mancò
l'obiettivo lunare allontanandosi dalla terra fino a 63.000
miglia di altezza per poi ricadere nell'atmosfera. L'unico
obiettivo raggiunto dalla sonda è stato quello di misurare le
radiazioni con il tubo di Geiger-Mueller, scoprendo così
l'esistenza di due fasce di radiazioni. Il Pioneer 3 ricadde
sulla terra nel dicembre 1958.