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Il Cursore è il simbolo del Comune di Cursi:
operai nel tipico ambiente delle cave. CURSI la storia, la vita , la Pietra. ( intensa descrizione poetica di Cursi, i suoi abitanti e la sua pietra di Salvatore CONOCI)
Si sono la Pietra. Il mio regno era il mondo sotterraneo. Il mio trono le viscere della terra, ma t uomo mi hai rapita, hai purificato la mia anima nelle tue pregiate mani, hai mutato la mia forma, mi hai donato una nuova luce e un nobile prodotto. Ora sono degna di chiamarmi Pietra e per sempre sarò il nettare delle tue mani.
Io sono la Pietra, bianca e dolce, facile a lavorarmi, per questo non posso lamentarmi così devono lasciarmi e lasciarmi alla mia natura, ma tu uomo non puoi creare di me una creatura. Non mi portare lontano, lasciami dove sono nata, solo lì posso essere trasformata.
Cursi è piena di storia e racconti ma devi trovare i veri cavamonti di onesti erano tanti, sono morti curvi e stanchi. Le radici son rimaste al vero Curziatu e così è natu lu 'Ntoni te lu Fatu. Del lavoro è stato ingordo così me lo ricordo, e del vero cavamonti lavorando a sol levar del sole fino ai tramonti.
Dio, ha creato la pietra, così ha fatto un tale Fatu, lavorando duro come se si trovasse in un baratro profondo, lontano dal mondo. Così forte l'ha creato con una forza taurina, sempre con una gran voglia si alzava ogni mattina. La cava l'aspettava, e con la pietra parlava. E questa è la vita del cavamonti, lavorando duro fino ai tramonti.
Io sono la Pietra, a voi, cavamonti moderni, scrivete righe su libri, giornali e quaderni, non fate confusione, perfino per televisione. Le radici non si possono perdere, mi acquista soltanto chi ha della buona ragione saggezza e buon senso. Così diceva il vecchio cavamonti Nicola Mascienzo (o Criscenzo).
Io sono la Pietra. Il mio prodotto è sacro, cosa creata fatta dalla natura, ma l' uomo mi colpiva senza pensare alla sua sventura, e perciò taluni vecchi cavamonti, non sono mai arrivati ai tramonti. Venivano sepolti, senza un' avemaria, e così sia, ammen amen narrare per me la storia di Cursi è molto difficile, chi sono stati mai i vecchi cavamonti?
Curvo e stanco, ma fare il cavamonti non è il lavoro soltanto. Questa era la storia del vero zoccatore lavoro duro e con tanto sudore mangiar alimento di cibo di poca sostanza e quattro maccarruni e sagne fatte a casa e per colazione quattro fiche secche te la capasa. Mesciu Teta l' aspettava, lu zoccu sturnava e alla cava cu quattro fiche lavorava.
Io sono la Pietra, e io sono l'uomo, e senza di me non eri mai visto i raggi del sole, mai attraversare terra, monti e mare e per decorazione finire su un altare, dove tutti gli uomini s'inginocchiano a pregare, per di più Cursi, Città Barocca, e per questo l'uomo s'inginocchia.
Si ma io sono la Pietra, non il sasso d'oro, e per di più, per me, Cursi così detta "la Conca d'oro",a te Curziatu non dimenticare, senza lavoro, e senza sacrificio nulla si conquista nella storia un giorno sarò esaurita, e grido a te, questo è il momento di issare un grande monumento. Perché qui sono nati e morti i miei antenati.
Ma chi è mai questo Cristoforo Colombo che di me vuole costruire un altro mondo? è un discendente che fa parte ai nostri antenati ed è simbolo di noi Curziati. non bisogna dimenticare altrimenti ci troviamo privi di storia, mai dimenticare i nostri discendenti, dare a loro la gloria.
Ancora tutti coloro che hanno collaborato alla Pietra sono stati i trainieri -trasportatori- i Pitardi, i Taranta, i Picozzu, i Parenti, i Nucita, i Barracca. Ricordiamo anche il mulo del Barracca lavorò alla fine di esaurire tutte le sue forze. La sua forma era uno scheletro vivente, credo che non può dimenticare la gente. Degno di essere ricordato il coraggio e l' orgoglio di questo animale. Come se meritava di aver diritto a un funerale. Con tanta fierezza,onestà e orgoglio salì le scale della madre chiesa e così è andato al mattatoio. Anche il mulo di Giovanni Barracca ha fatto parte alla storia, la vita, la Pietra.
Nella pietra calcarea si possono trovare denti di squalo o altri frammenti fossili come questo
esempio di lavorazione artigianale di un capitello in pietra (Benito Pitardi)
colonna del campanile della Chiesa Madre
Affresco dell'antica Chiesa matrice a Cursi, riscoperto durante i lavori di restauro della Chiesa ... La piazza di Cursi durante la più rappresentativa tradizione: Processione della Madonna dell'Abbondanza il 12 luglio 1953. A Cursi qualche anno fà, durante la festa della Madonna dell'Abbondanza. Campanile del Convento degli Agostiniani dopo il recente restauro.
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Stemma dei Cicinelli e degli Acquaviva
Il tesoro nella pignata: le monete d'oro ritrovate a Cursi, da una ricerca del Prof. Donato Giannuzzi.
Era il lontano 1884 quando nel giardino adiacente alla bella dimora di Achille De Donno (oggi palazzo Comunale di Cursi) furono ritrovate numerose monete d' oro. Nel giardino attaccato all' antico palazzo, alcuni operai si affannavano a cavar la terra quando ...(continua)
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NEWS
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Cursi sparita, le opere andate perdute per incuria e insensibilità o perchè rubate:
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Cripta di Santo Stefano o di San Giorgio.Raffigurazione di S.Nicola |
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Ricordi di famiglia ...
Dal Salento alla Salaria: destinazione Cittaducale
Purtroppo , come tanta altra gente, motivi di lavoro Mi hanno portato lontano da Cursi e dal Salento. La mia attività è nel campo di apparati di trasmissione ad onde convogliate su linee elettriche...
Parte delle informazioni sono riprese da:
"Cursi.La storia, la vita, la pietra" (Mario Congedo Editore) interessante opera scritta dal Prof. Donato Giannuzzi Luglio 1998:
"Nuovo annuario di Terra d' Otranto" PAJANO EDITORE-GALATINA 1957,
"Il Breviario di Papa Galeazzo" Congedo Editore.
"Don Emilio Negri, Parroco di Cursi (1924-1952)" di Don Oreste MAGGIULI, Editrice Salentina - Galatina
© 1997-2004 Mino Santoro gsanto@libero.it
Data ultimo aggiornamento: 04/12/04