Paolo
Gallarati
(Musicologo)
IL CONCERTO DEL FIUME GIALLO PER PIANOFORTE E ORCHESTRA
DI XIAN XINGHAI
Il Concerto del Fiume
Giallo è uno dei pezzi più popolari e conosciuti della musica orchestrale
cinese. Deriva da un adattamento della Cantata del Fiume Giallo scritta
a metà degli anni Quaranta dal compositore Xian Xinghai (Fanyu 1905-Mosca 1945),
e rielaborata per piano e orchestra da Yin Chengchong, Liu Shuang, Chu Wanghua,
Sheng Lihong, Xu Feixing e Shi Shucheng, appartenenti alla Società Filarmonica
Centrale. Il Concerto fa riferimento alla guerra di resistenza contro
il Giappone e celebra il Fiume Giallo come simbolo della nazione cinese: nelle
intenzioni degli autori "il Concerto esprime l'eroismo rivoluzionario del
proletariato, esalta il sublime coraggio e lo spirito combattivo della nazione
cinese; celebra, inoltre, la grande vittoria del concetto maoista di guerra
popolare".
Il primo movimento (Preludio. Il canto del barcaiolo) rappresenta in
modo descrittivo la lotta del barcaiolo contro la tumultuosa corrente del Fiume
Giallo, resa dai disegni fluttuanti dell'orchestra e dai grandi glissati del
pianoforte. L'esito della fatica è positivo e alla fine il barcaiolo può esprimere
tranquillamente il suo canto di vittoria in un'ampia melodia dalla spiccata
orecchiabilità.
Nel secondo Movimento, Ode al Fiume Giallo, il pianoforte "rievoca
la grande storia della nazione cinese e del suo popolo laborioso che ha lavorato,
lottato, vissuto per migliala di anni sulle rive del Fiume Giallo".
Nel terzo, invece,
intitolato Il Fiume Giallo in collera, viene rappresentata dapprima una
scena di calma prosperità popolare, poi il dolore per la madrepatria sotto l'occupazione
nemica; ma la malinconia non dura a lungo e la reazione rivoluzionaria del popolo
si intreccia con la forza burrascosa del fiume.
Il quarto movimento, Difesa del Fiume Giallo, è una "chiamata alle
armi" che spinge all'azione tutto il popolo cinese. Il climax è raggiunto
con l'apparizione del tema del canto L'Oriente è rosso combinato, alla
fine, con il motivo dell'Internazionale, il tutto concluso da una coda
trionfalistica di ampie dimensioni.
Per quanto riguarda lo stile del Concerto va notata la sua ambivalenza:
da una parte ritmi, modi e profili melodici richiamano la tradizione musicale
cinese; dall'altra la presenza del pianoforte e dell'orchestra come mezzi espressivi
rimanda irresistibilmente alla tradizione occidentale. Si sente molto Ciaikovski
nell'ampiezza sinfonica con sui sono trattati i temi, costruiti in base a criteri
di immediata cantabilità, mentre la scrittura pianistica non è immemore dell'esempio
di Rachmaninoff e del suo virtuosismo di grande effetto. Il messaggio contenutistico
del Concerto si esprime quindi in un linguaggio d'immediata comprensibilità
in cui ciò che conta non è tanto l'originalità ma la capacità di creare intorno
alla musica e al contenuto ideale che essa rappresenta un consenso vasto ed
immediato da parte degli ascoltatori.
© Giovanni Armillotta, 2000