Cenni storici




L'arco è sicuramente ai primi posti nella classifica delle in-
venzioni  dell' uomo.  Pensato ed elaborato in tempi diversi e indipendenti, sconosciuto agli aborigeni australiani e poline
siani nonchè in tutta la  zona della Micronesia, è invece no-
to in tutto il resto del globo. Il primo arco appare in una rap-
presentazione   graffitica    di  trentamila  anni  fa  e,  ovun-
que nel mondo,   se  ne ritrovano vestigia  sotto  forma di disegni e punte di freccia. Si può affermare che l'uomo sin dal Paleolitico conosceva, grazie a questa arma, il sistema di colpire la preda a distanza di sicurezza.
Per saperne di più:   Knappers Anonymous   Native Way





Nei tempi biblici esistevano  già archi metallici o composti da ma-
teriali diversi ed  è  grazie ad essi che  le cronache egizie  parlano di imprese incredibili, quali una  spedizione  di  caccia all'elefante che riportò un bottino di 120 ani-
mali.  Quanto  gli  antichi  Egizi amassero i loro archi viene dimo-
strato dal Faraone Tutankamon il  quale  ordinò  che i suoi ventisette archi l'accompagnassero nella tomba.

Sino alla fine del secolo scorso, un' altra popolazione d' origine mongola, i Pellirosse, andava a caccia con metodi molto simili a quelli dei loro lontani cugini riuscendo ad abbattere bufali e bisonti.   Si racconta di cacciatori  in grado di scagliare una freccia con tanta forza da farla penetrare per tutta la sua lunghezza nel corpo dell'animale.

In Europa la storia dell'arcieria è di marchio inglese. In Inghilterra l'arco venne  probabil-
mente introdotto dai danesi e, inizialmente, si diffuse nel Galles. Le cronache del tempo nar-
rano  di  schiaccianti  vittorie  dei  Gallesi sui Sassoni, proprio in virtù dell'arco da essi usato. L'arco gallese era corto e pesante, ma la sua potenza formidabile: le frecce potevano trapassare una porta di quercia dello spessore di 6 cm .



Dopo la conquista normanna l'arco gallese venne
adottato in tutta l'isola anche se modificato  nella
forma (meno tozza ) e nella lunghezza ( m. 2,10 ) :
da qui l'appellativo di 'long-bow' o arco lungo. Il
long-bow era usato comunemente dalla classe  po-
vera in quanto era meno costoso attrezzarsi con un
arco ed una faretra piuttosto che con cavalli, arma-
ture e bardature.  Fu appunto questa parte di popo-
lazione (denominata "liberi uomini d'Inghilterra"),
che componeva le Compagnie di arcieri, a sconfig-
gere la cavalleria francese nelle battaglie di Crècy
(1346) e Poitiers (1356).

Con l'avvento delle armi da fuoco (archibugi e bom-
barde) iniziò un graduale declino nell'uso dell' arco:
arco e frecce uscirono dalla scena bellica verso la fi-
ne del secolo diciasettesimo cedendo definitivamente
il passo alle armi da fuoco.




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