5 ANNI DI GUERRA (1941-1945)

Ricordi di Michele Notte


Premessa

A dire il vero avrei dovuto dire 5 Anni di Vita Militare, ma siccome ebbero luogo durante la Seconda Guerra Mondiale (e venni coinvolto in alcune azioni belliche), chiedo di essere scusato per il titolo piuttosto magniloquente.
Per l'Italia quella fu una guerra non voluta, come ben si sa. I Tedeschi non erano un alleato di scelta: i nostri padri avevano combattuto contro di loro nella Prima Guerra Mondiale, ancora fresca nella memoria collettiva (mio padre aveva fatto 3 anni di trincea contro di loro). Inoltre molti Italiani avevano parenti o amici in paesi di lingua inglese o che erano tornati in patria dall'America.
Gli Alleati non erano i nostri nemici; non lo erano mai stati. Certo, essi avevano istituito le sanzioni contro l'Italia qualche anno prima; certo, l'Inghilterra era sempre stata vista come un paese di egoisti che non volevano che altri acquistassero qualche colonia; certo, la Francia era stata sempre considerata con invidia da noi perche' economicamente piu' avanzata. Inoltre la cessione alla Francia di Nizza e della Corsica non era mai stata popolare in Italia.
Ma, tutto sommato, questi non erano motivi sufficienti per iniziare una guerra. Il vero motivo fu la paura della Germania. Ci avrebbe questa considerati come terra di conquista se non fossimo diventati loro alleati? Evidentemente Mussolini dovette pensare cosi'. Senonche' andando in guerra non preparati spiritualmente e militarmente acquistammo solo il disprezzo dei Tedeschi ( e ce lo dimostrarono ben presto, nel 1943) e la vendetta degli Alleati.
Non vale la pena giocare quando la posta non vale il rischio!

Questo mio racconto viene steso senza esagerazioni e senza abbellimenti: solo i nudi fatti, come li conoscevo io all'epoca. Se di quei fatti ora si conosce una versione diversa, lo mettero' in evidenza. E' quindi una specie di diario nel senso che tutti i fatti sono ordinati piu' o meno cronologicamente. Chiedo venia se alcuni di essi sono ben noti a tutti. Questo diario rientra nelle condizioni del proverbio "tutto va bene se lo si puo' raccontare!", perche' tutto si e'poi svolto a buon fine, PER ME.
No, non sono egocentrico, solo do' il punto di vista di un individuo piu' fortunato di tanti altri; che non e' morto, ne' della guerra ha troppo sofferto, tranne la perdita, non insignificante, di cinque anni di gioventu' spesi a vivere una vita inutile e cosi' dannosa.
La conseguenza per me e' stata di aver ritardato di vari anni l'inizio della mia vita professionale, nonche' la perdita troppo accelerata di mio padre e di mio fratello.

Si sa che le guerre non sono tutta perdita per l'umanita'. Infatti durante le guerre c'e' un risveglio dell'inventivita', che viene sul momento applicata alla distruzione ma poi inevitabilmente trova posto nelle applicazioni civili utili. Non che ne sia lieto, per carita', ma e' un fatto della natura umana. Basti citare due invenzioni per tutte, il radar e la bomba atomica. Senza il radar i trasporti moderni non potrebbero funzionare cosi' efficacemente come lo fanno ora. La bomba atomica ha causato poi la costruzione di centrali atomiche per la produzione di energia elettrica, e l'introduzione di bombe al cobalto per le irradiazioni curative contro il cancro.
Passate al secondo capitolo: Soldato!