Il reale indovino si fece largo tra i nobili dignitari di corte e le lance puntute dei militi, sul capo portava un cilindrico capello di porpora e le sue spalle erano ricoperte da un lungo mantello di colore dell’avorio , ai piedi portava dei grandi sandali di cuoio, ornati da disegni di ecclesiastica fattezza.

-         Mago, illustra ai prescelti il contenuto della prova!- esortò il Re

-         Si mio Sire- ubbidì Maxul-

-         Sia dunque bandito il concorso per uno posto di real menestrello- fece il nunzio con pergamena in pugno.

-         Ordunque miei cari candidati, per menestrello diventare un’ode dovrete fabbricare , un’ ode in onore di sua maestà ma per farlo il tempo infinito non sarà, ma entro due giorni il prodotto  a corte dovrete portar!- spiegò Maxul.

-         Chi sopravviverà, la sua ode  al Re potrà recitar,ah ah ah!- intervenne sghignazzando il sovrano- e se la composizione sua maestà la regina non gradirà la vostrà testa in pasto ai leoni sarà destinata a rotolar!

-         Cari candidati potete ancora rinunciare- aggiunse beffardo l’astuto mago.

Tuttavia nessuno dei pretendenti si ritirò e quindi Maxul potè continuare a declamare i termini della contesa.

-         Fugus ecco a te l’armonica di Cisco , tu andrai nella “valle degli incantatori di pietra”, da li trarrai l’ispirazione- Il primo candidato prese lo strumento e si allontanò velocemente da palazzo ,così  da non perdere neppure un secondo del prezioso tempo concesso.

-         Cato a te la romana Lira , và ai “laghi di vetro” affinchè pure tu possa trarre i giusti suggerimenti- Cato a sua volta si allontanò in fretta e furia.

-         E tu Astril , tu che sei il più giovane, sarai guidato dai suoni dell’ellenica Cetra , creata da Ermes ,che fu del grande Apollo, corri anche tu veloce nella “foresta delle magie”.

Astril prese l’inusuale strumento, se lo mise a tracolla, e corse all’incantata foresta. E sono proprio le gesta del nostro povero amico che  seguiremo , visto che Fugus e Cato non ebbero la fortuna di arrivare alla sera! Arrivato all’ingresso della foresta ,Astril da subito fu accarezzato dall’idea di tornare da dove era venuto, ma davanti ai suoi occhi comparve l’immagine della madre e dei suoi fratelli, che convinse il nostro eroe ad inoltrarsi nel magico bosco. Era necessario un posto sicuro e tranquillo per comporre e il bifolco lo trovò , o almeno ritenne di averlo trovato in riva ad un piccolo e rumoroso, nonché armonioso , ruscello che discendeva dal monte. Il tempo di accordar  lo strumento e di fissare su carta i primi versi e poi Astril fu interrotto da una voce avvolgente che pareva provenire dal bosco intero.

-         Ehi tu cosa fai appresso al mio fiume?

 

 

Chatta con noi di Terzapagina online se le icone qui sotto sono accese. Che cos'è?