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La felice simbiosi Muli con le
stellette e Alpini inizia nell'ottobre del 1872 con la
costituzione di 15 "compagnie alpine" da reclutare in
zona di montagna con il compito di "guardare alcune valli
della nostra frontiera occidentale e
orientale.
Il decreto venne firmato a
Napoli, dal Re Vittorio Emanuele II, il 15 ottobre 1872.
Ogni compagnia comprende 4 Ufficiali, 120 fra Sottufficiali,
graduati e alpini e 2 muli.
Quale segno di appartenenza ai
soldati delle Alpi, gli alpini vengono dotati di un cappello
rigido di feltro nero, di forma tronca conica "alla
calabrese", con fascia di tela cerata e penna nera.
sulla fronte del cappello spicca una stella di metallo
bianco a cinque punte con il numero di
compagnia.
Dalle 15 compagnie si
passò a sette "reparti alpini", ciascuno a
comando di un Ufficiale Superiore. Nel settembre del 1877
viene costituita la prima Brigata di artiglieria da
montagna. Dieci anni dopo la fondazione del Corpo, vengono
costituiti i primi 6 reggimenti alpini e, nello stesso
tempo, per elevare l'efficienza operativa delle
unità, anche i muli vengono rapidamente aumentati di
numero, specie nelle batterie di artiglieria da
montagna.
Pur non avendo l'intenzione di
illustrare la storia delle Truppe Alpine, il tempo non me lo
permette, è quasi d'obbligo fare una breve sintesi
della loro storia prestigiosa.
Nati per combattere sulle alte
cime delle Alpi, gli Alpini ebbero a battesimo del fuoco
sulle roventi sabbie africane, nelle campagne di Eritrea del
1887/88 e nel 1896 ad Adua, ove il 1º marzo di quel
drammatico giorno, alpini e artiglieri guadagnarono sul
campo 5 medaglie d'oro al Valor Militare.
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