- Diario di scuola - Feltrinelli Editore - Milano - € 16,00 - 241 pp
Il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo "alunni" si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista degli “sfaticati”, dei “fannulloni”, degli “scavezzacollo”, dei “cattivi soggetti”, insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex scaldabanco lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa dandogli nobiltà, restituendogli anche il peso d’angoscia e di dolore che gli appartiene. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell’istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della famiglia, sulla devastazione introdotta dal giovanilismo, sul ruolo della televisione e di tutte le declinazioni dei media contemporanei. E da questo rovistare nel “mal di scuola” che attraversa con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di Pennac vediamo anche spuntare una non mai sedata sete di sapere e d’imparare che contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima – secondo Pennac – i giovani di oggi come quelli di ieri.- La lunga notte del dottor Galvan - Feltrinelli Editore - Milano - € 6,50 - 80 pp
Giovane medico di guardia al pronto soccorso di un grande ospedale parigino, Gerard Galvan non tiene alla carriera: vuole che sul suo ideale biglietto da visita (vera ossessione del brav’uomo) trovi finalmente spazio il proprio nome e la qualifica: Fondatore della società francese dei medici d’urgenza. Solo la notte al pronto soccorso (soprattutto la domenica e quando c’è la luna piena) un medico è veramente medico. Quando la dedizione coincide con il dare conforto. Così racconta Galvan a un suo interlocutore contro il bizzarro fondale di un’autofficina. Racconta della domenica in cui molti anni prima, fra crisi di asma e arti spappolati, era stato finalmente notato un uomo seduto su una sedia che, interpellato, sapeva solo ripetere: “Non mi sento tanto bene”. Questo è l’inizio della folle notte del dottor Galvan. Salvare quell’uomo, impedire che muoia, questa diventa la sua missione. Peccato che a ogni sintomo e a ogni diagnosi facciano seguito un nuovo sintomo e una nuova diagnosi. Il malato passa da tutti gli specialisti, convocati d’urgenza a risolvere uno dopo l’altro crisi acute di ogni genere: occlusione intestinale, esplosione della vescica, attacco epilettico, attacco cardiaco. Viene anche convocato il luminare prossimo alla pensione ma ancora in grado di mettere in soggezione gli ex allievi. “Non mi sento tanto bene” ripete il paziente e il vecchio luminare lo dà per spacciato. La notte è lunga. Rimasto accanto al suo letto, Galvan si addormenta e al mattino il malato non c’è più. è morto? è sparito? Dove è stato portato? Galvan non sa neppure come si chiama. Nessuno lo sa. Colpo di teatro numero uno: il malato riappare. Colpo di teatro numero due: le cose che dirà e farà il paziente saranno per il buon Galvan la fine di un sogno. Ritmo frenetico, battute a raffica, brevi quadri delineati con umorismo feroce. Ironico, affettuoso e appena venato da un’ombra di amarezza, come nei migliori Malaussène.- Ecco la storia - Feltrinelli Editore - Milano - € 16,00 - 312 pp
Straordinario melange di realtà e finzione,"Ecco la storia"è l'unione di più storie, alcune inventate alcune vere, che nel loro intrecciarsi cercano di dare conto del processo creativo. Così, la scelta di un dittatore fittizio di assumere un sosia s'interseca con i diversi ruoli che lo scrittore assume mentre crea una storia. E un personaggio inventato può lentamente fruire verso una persona reale, o viceversa, che regalerà dei tratti al personaggio; e il personaggio, a propria volta, si modificherà ancora in questo continuo, inevitabile incrocio tra realtà e fantasia. Solo la sensibilità letteraria di Daniel Pennac, l'arte di narrare e la capacità di comprendere e compatire l'umano potevano dare un frutto così compiuto e insieme radicalmente innovativo. "Ecco la storia" è un romanzo composito per i temi e la struttura, aperto per la molteciplità di punti di vista che si snodano in una narrazione insieme sinuosa ed avvincente dove finzione e autobiografismo, invenzione e vissuto si legano e si intrecciano in uno scambio continuo. Dal tema del sosia a quello del cinema, è una riflessione sui ruoli, sulla vita come beffardo gioco di maschere, come vano inseguimento di una identità. Ma è anche un raffinatissimo metaromanzo, riflessione del romanzo su se stesso, sugli imponderabili fattori che contribuiscono alla nascita dei personaggi e delle storie.- Il paradiso degli orchi - Feltrinelli Editore - Milano - Lit. 11.000 - 202 pp
Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il "capro espiatorio". Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una "zia" maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una "zia " femmina super-sexy ritratto irresistibile del giornalismo alla "Actuel", una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull0orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano tra i giocattoli ed un Babbo natale assassino aspetta la prossima vittima. Un'altalena tra divertimento e suspence, tra una Parigi da "Misteri" di Sue ed una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e grandi "orchi" che qualcuno crede estinti. Degli orchi si può ridere o si può tremare. Uno scrittore d'invenzione, un talento fuori delle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l'arma che lui stesso così definisce nel libro: "il comico, espressione dell'etica".- La fata carabina - Feltrinelli Editore - Milano - Lit. 12.000 - 333 pp
Intenta ad attraversare la strada con tutta la circospezione dovuta all'età avanzata, una vecchietta tremolante impugna improvvisamente una P38, prende la mira e fa secco un giovane commissario di polizia. E' proprio attorno ai vecchietti che gira questo nerissimo romanzo di Pennac: vecchietti uccisi a rasoiate, vecchietti a cui la sorellina di Benjamin, Therese, legge la mano reinventando loro ogni giorno un avvenire diverso, vecchietti vittime e vecchietti assassini. Cosa sta succedendo nel mercato della droga parigino? Come mai gli anziani abitanti del quartiere Belleville sono diventati accaniti consumatori di stupefacenti? E perchè se non li fa fuori la droga, vengono uccisiuno dopo l'altro con i sistemi più brutali? A tutte queste domande risponderà ovviamente Benjamin, ritenuto come al solito in un primo momento il principale indiziato.- Come un romanzo - Feltrinelli Editore - Milano - Lit. 15.000 - 141 pp
Pennac da più di venti anni insegna francese in un liceo parigino e da questo osservatorio ha potuto misurare la progressiva disaffezione alla lettura da parte delle ultime generazioni. In questo saggio, che si legge "come un romanzo", Pennac affronta quindi dal duplice punto di vista di romanziere e professore il problema di come si possa stimolare i giovani - e in genere tutti coloro che avvertono l'oggetto libro come un macigno indebitamente e immeritatamente posato sul loro comodino - non tanto alla lettura in sè e per sè quanto al piacere di essa, cercando di riproporre i libri come complici, come amici attraverso i quali si ampliano i propri orizzonti e si costruiscono mondi inediti. "Come un romanzo" è insomma un libro intelligente e spassoso che aiuta a ricordare che il tempo della lettura, così come il tempo dell'amore, dilata il tempo della vita.- La prosivendola - Feltrinelli Editore - Milano - Lit. 12.000 - 303 pp
Per rilanciare le vendite del suo autore di maggiore successo commerciale, che fabbrica dei bestseller mondiali sul mondo della finanza e del quale non si devono conoscere nè il vero nome nè il viso , la regina Zabo, tirranica direttrice e geniale "prosivendola" della casa editrice Taglione decide, in occasione del lancio del nuovo successo annunciato, di reclutare un "sostituto" che incarni pubblicamente il misterioso J.L.B. Accompagnato da una sapiente e gigantesca campagna di stampa, l'operazione riesce. Ma il "sostituto", che ovviamente è Benjamin Malaussène, di professione capro espiatorio, rimane vittima di un attentato durante uno show delirante. Bloccato in un letto di ospedale in stato di coma, dichiarato dai medici quasi irreversibile, Benjamin viene tenuto ciononostante informato degli sviluppi del caso dalla sua tribù, resa tranquilla sul suo stato di salute dall'affermazione della sorellina astrologa, secondo cui Ben vivrà fino a novantatrè anni.- Signori bambini - Feltrinelli Editore - Milano - Lit. 25.000 - 188 pp
Cosa succede se un professore di lettere, il furibondo e bonario Monsieur Crastaing, inacidito dagli anni e dalle lezioni sempre uguali, decide di dare per punizione un tema che recita così: "Una mattina ti svegli e ti accorgi che, durante la notte, sei stato trasformato in adulto. In preda al panico, ti precipiti in camera dei tuoi genitori. Loro sono stati trasformati in bambini. Racconta il sguito". Di norma, non succede niente. Ma nelle mani del prosivendolo Pennac, tutto. Ed ecco che tre simpatici mocciosi si trovano a dovere affrontare anzitempo non solo l'età adulta ma anche, e soprattutto, l'infanzia dei genitori. Igor, Joseph e Nourdine, tutti nati rigorosamente a Belleville, vengono bruscamente catapultati nel mondo dei grandi avventurandosi nel proibito "Viale delle donne", chiedendo aiuto ad un rabbino illuminato e ad una prostituta romantica, seguendo la voce di un papà morto troppo presto per una trasfusione di sangue infetto. Recuperando la verve deliziosa e stralunata delle sue storie per l'infanzia, senza rinunciare ad un magistrale senso dell'intreccio narrativo, Pennac riemerge dal turbinante mondo della tribù Malaussène trasferendone tutta la vivacità e la tenerezza nel suo nuovo racconto. Pennac, con questo libro, ci regala un inno all'infanzia ed alla immaginazione, acceso da una vena comica sempre più irresistibile e screziata da tutte le sfumature della sua scrittura.- Signor Malaussène - Feltrinelli Editore - Milano - Lit. 28.000 - 444 pp
Con il suo trasferimento nel 1970 a Belleville, che è l'epicentro della vulcanica azione dei suoi romanzi, Pennac ha trasformato prima la Francia ed adesso anche l'Italia in un fan-club della tribù Malaussène. Le oltre quattrocento pagine che vanno ora a concludere questa meravigliosa saga, esplodono come una bomba, una overdose narrativa, in grado di placare la lunga sete degli ammiratori. Si tratta infatti del trionfo del romanzo, nel senso più felice e completo del termine: una bella mole degna di Dickens o di Dostoevskij, una folta squadra di personaggi, tra cui sono equamente distribuiti buoni e malvagi, uno sfondo storico e sociale contemporaneo tratteggiato in tutta la sua complessità con poche ma inequivocabili pennellate, un complicato intreccio poliziesco in grado di mantenere vive l'attenzione e la tensione del lettore. La storia del "Signor Malaussène"? Sarebbe criminale rivelarla. Ci si accontenti di sapere che, in una Belleville assediata dagli ufficiali giudiziari, la tribù Malaussène oppone una strenua resistenza. Al centro dell'azione il cinema Zebre, dove deve essere proiettato, una sola volta e poi distrutto, il "Film Unico" di un vecchio e celebre produttore cinematografico, e la scomparsa di alcune prostitute meravigliosamente tatuate. In tutto il romanzo scorre una profonda consapevolezza del male e proprio da qui nasce la compassione e la solidarietà verso gli innocenti, verso le creature fragili ed emarginate che, sole, possono salvare il mondo. Questi buoni che non si piegano e che, nella persona del sommo capro espiatorio Malaussène, pagano per tutti e salvano il mondo, sono gli "idioti" di questo ottimo, dostoevskiano Pennac.- Abbaiare stanca - Salani Editore - Firenze - Lit.20.000 - 144 pp
Non si può cero dire che "Il cane" sia uno splendore: un bastardino senza arte nè parte che un giorno decide di abbandonare l'accogliente deposito della spazzatura dove è cresciuto per andare in cerca di fortuna a Parigi. E convivere con gli esseri umani non è facile per un cane che non sia "di razza": anche quando crede di avere trovato "il padrone ideale", i guai non sono finiti. Perchè, per educare come si deve i padroni umani, bisogna ricorrere ad astuzia, coraggio e determinazione. Daniel Pennac capisce dei cani ogni pensiero, ogni tristezza, ogni desiderio. Quando avremmo letto la storia di "Il cane" - con due maiuscole, perchè è il cane per eccellenza - sapremo non solo tutto sul suo mondo, ma impareremo anche molto su quello degli uomini: come appaiono agli occhi del cane, imprevedibili e traditori, e quanto debbano venire ammaestrati.
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