Pennabilli mon Amour | ||||||||||||||||||||||||||||
Che dire di Pennabilli. Luogo incantato su cui ogni parola scivola via inutile, sopraffatta dall'emozione del suo ricordo. Non credo che qualcuno possa parlare di Pennabilli, non c'è poesia in grado di eguagliare il tempo trascorso immerso nei suoi luoghi, non c'è incantesimo che riesca a far sorgere dalla memoria la melodia che cresce col crescere della lontananza. Neppure Tonino Guerra potrà mai incatenare Pennabilli alle parole ma solo farla vivere nel tempo e nello spazio, artefice dell'intimità di un focolare a cui la tua anima si riscalda, gioisce, si nutre e piange al momento di partire. Grazie, nient'altro che grazie. |
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Il Santuario dei Pensieri | ||||||||||||||||||||||||||||
Vuoi andare a PennaBilli? Eccoti l'indirizzo: http://www.infotel.it/moon/pennabilli/home.htm Vuoi un consiglio? Spegni il computer e precipitati là. |
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Dedicato a Pennabilli e soprattutto a Franco |
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Le strade per Pennabilli | ||||||||||||||||||||||||||||
Se levate il boccone di bocca ad uno dei mebri dello GNAM e gli mormorate in un orecchio: "Pennabilli." questi diventera' paonazzo, gli occhi si riempiranno di lacrime e comincera' a singhiozzare come un bambino a cui, non solo gli e' stato detto che babbo natale non esiste e che Gesu' bambino e' morto da quasi duemila | ||||||||||||||||||||||||||||
Sputnik-Molotov 3451; il modello su cui viaggiava Andrej Korsakov, disponibile anche in versione monovolume | ||||||||||||||||||||||||||||
anni, ma che siccome il babbo e' stato licenziato, quest'anno niente regali, anzi, sarebbe cosa gradita se il piccolo invece di stare a cazzeggiare con i suoi amichetti dell'asilo, iniziasse a portare a casa qualche lira. Per questo dovrete levargli il boccone dalla bocca, rischiereste d'averlo sulla coscenza se non conoscete la tecnica di Eisemgerg, o era Strimberg, mha? Attendere che deglutisca e liberi il cavo orofaringeo e' una speranza vana. Pennabilli, il luogo dove i sogni non si realizzano, poiche' ci vivi in mezzo. |
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Camminare per le sue strade e tra la sua gente procura la medesima sensazione di chi, sbarcato su Marte, incontra gli alieni che invece di spararti ti invitano a cena. L'astronauta russo Andrej Korsakov racconta che in uno dei suoi interminabili viaggi ebbe un'avaria al sistema di pilotaggio. Le mappe stellari andarono in malora ed ogni volta che tentava di digitare la rotta | ||||||||||||||||||||||||||||
L'astronauta russo Andrej Korsakov mentre mostra il modellino trovato nell'ovetto | ||||||||||||||||||||||||||||
Le mappe stellari andarono in malora ed ogni volta che tentava di digitare la rotta per Orione, via Nettuno, seconda classe, supplemento rapido con prenotazione obbligatoria, il computer gli stampava l'oroscopo della settimana scorsa. Arrabbiato nero ed esasperato, poiche' quell'oroscopo l'aveva gia' letto, sferro' un pugno ell'alaboratore che, essendo molto piu' suscettibile da quando aveva visto duemila e uno odissea nello spazio, fu colto da una crisi isterica, iniziando a strillare: "Tu non mi ami piu', lo so che te la fai con un McIntosh." E, siccome gli isterici sono persone abbastanza imprevedibili, l'elaboratore decise di cambiare rotta, senza avvertire il povero Andrej. Andrej racconta di aver visto il pianeta avvicinarsi a velocita' folle e senza pensarci su due volte inseri' i controlli manuali, che per uno che e' sempre stato una pippa ai videogiochi e' pressoche' un suicidio. Infatti evito' il pianeta davanti a lui ma fini' su quello nascosto dietro. L'impatto fu violentissimo. L'astronauta fatico' non poco a districarsi dalla ferraglia incandescente. Ustionato, disorientato ed affamato, la prima cosa che senti' fu un profumo sconosciuto ed ancor prima di comprendere cio' che gli occhi trasmettevano al sistema nervoso centrale, i suoi piedi si mossero nella direzione di quel delizioso aroma. Quando la coscenza, in tutte le sue componenti, si ridesto', si rese conto di essere seduto e che difronte a lui stava un essere piccolo e sorridente, con un disco concavo e fumante tra le mani. Anderej cerco' di ripescare dal corso d'incontri ravvicinati progredito un frammento, un ricordo che aveva a che fare con quella situazione. Come folgorato, il corpo reagi' prima della ragione e stesa una mano in avanti disse con voce tremula: "Casa, casa..." allungando un dito. Poi si scosse e riprese: "Vengo in pace, la mia razza ha intenti pacifici, vogliamo solo conoscervi e scambiarci i numeri di telefono. Ha una sorella lei?" Quello della sorella non era proprio da manuale, ma Andrej era convinto che un'approccio relazionale che assumesse una polarizzazione emotiva, ascrivibile nell'aria della amicalita' intima, avrebbe avuto un esito migliore di un avvicinamento piu' razionale, improntato all'ufficialita'. E poi erano due anni che vagava nello spazio con il computer che si rifiutava di connetterlo ai siti porno di intersolarsystemnet. Non aveva pero' tenuto conto del differente codice linguistico e sarebbe stato alquanto bizzarro che un'abitante di un pianeta sconosciuto conoscesse il Russo, le stesse probabilita' che un premio nobel qualsiasi, il DalaiLama, ad esempio, fosse stato da quelle parti. Il piccolo essere continuava a reggere il sorriso ed il disco fumante, annui' e gli poso' il piatto di cappelletti in brodo davanti esclamando: "Buon appetito e benvenuto a Pennabilli." rise con una eplosione fragorosa, si giro' e fece per allontanarsi, quando, girato appena il capo, guardo' il Russo che se ne stava estasiato a fissare i cappelletti e: "Comunque il DalaiLama, qui, c'e' stato." |
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Continua... |